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Monday 14 October 2013

Il treno

Vi è mai capitato di stare minuti interminabili ad aspettare un fottuto treno di Trenitalia e non vederlo arrivare? Magari la mattina di un esame, o quando avete un appuntamento al quale non potete ritardare, perchè le sfighe non viaggiano mai sole. 
Vi è mai capitato di stare come un bischero, lì sulla banchina, ad aspettare un cazzo di treno che non arriva e che poi, alla fine, viene soppresso?
A me sì, di rado eh, perchè di treni ne ho presi pochi, però è successo. 
E grazie per aver scelto Trenitalia. Perchè ho un mucchio di altre scelte, no?


Ecco, questa cosa di stare come una bischera a fissare il vuoto aspettando il treno che ritarda e poi non arriva, però, l'ho vissuta un sacco di altre volte in altri tipi di stazioni.
Ho aspettato opportunità, ho aspettato occasioni, ho aspettato lavoro, ho aspettato il tempo degli altri.
Con pazienza, attenzione e cura, mi sono seduta sulla banchina della stazione ad aspettare treni che sapevo non sarebbero arrivati per scioperi del capostazione; nell'attesa ho pianto, mi sono sentita umiliata e derisa, presa in giro. Poi ho realizzato.
E a me chi me lo fa fare? In nome di che cosa?

Se il treno che aspetto non passerà, potrò sempre contare sulle mie gambe, prendere la borsa piena di cose e incamminarmi da sola. Lungo il cammino sono sicura che incontrerò qualcuno così gentile da darmi un passaggio.

In alternativa, posso sempre scassinare una macchina.








 

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