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Thursday 16 January 2014

Lettera aperta di una creativa sfruttata

Di lavori nella vita ne ho fatti tanti e diversi. Ho iniziato nel 2005, al primo anno di università, facendo la segretaria, per poi fare la commessa, la promoter, la pr...sempre per avere un po' di indipendenza ma sempre senza abbandonare il mio sogno.
E di esperienze ne ho fatte a bizzeffe, sempre "per la gloria"
Ora che di esperienza ne ho davvero tanta, potrei surclassare molti di voi, cari "capi", peccato che alla fine del mese non ce lo pago l'affitto con il CV. Che lavoro faccio? 
Io sono una production manager


Ergo: avete presente quando andate al concerto dei Metallica? 
O quando andate a una mostra in un museo?
 Oppure quando andate a giocare a fare i nerd al Lucca Comics? 
Ecco io sono tra i creatori e gli organizzatori di questi tipi di eventi... 
Dietro a tutto questo c'è un'organizzazione immensa di mesi, che parte dall'idea dell'evento fino allo sviluppo del progetto; che coinvolge mediapartenrs, Comune, Enti Pubblici, ristoranti e alberghi, fornitori, aziende private. Non avete idea della macchina economica che un evento di grande, media e spesso anche di piccola portata, generino in una città e nelle casse comunali. 
Quindi, storcete poco il naso e pensate che sì, è un lavoro creativo, ma richiede ottime basi di economia, finanza, marketing, diritto. 
E soprattutto, questo lavoro richiede inventiva e originalità. 
E' quindi da considerarsi un tipo di impiego differente, originale, creativo, che porta ricchezza e risorse interne all'azienda o all'Ente Pubblico.
Organizzare eventi costa.  
Costa affittare il suolo pubblico, costano i permessi, costano gli affitti dei macchinari, costano le risorse umane che entrano in gioco (gli elettricisti sul palco di Campo Volo secondo voi come vengono pagati?). 

Perchè non dovrebbe costare anche lo stronzo che si fa il culo per organizzare tutto questo? 
Infondo ai concerti la gente ci va, al Lucca Comics ogni anno ci sono sempre più persone e il pubblico non manca mai quando in città c'è un bell'evento.
Perchè il benessere che porto all'azienda non dovrebbe essere riconosciuto e retribuito?
Perchè dovrei sentirmi ancora dire "ti farai un'esperienza", all'alba dei 29 anni e con un CV che potrebbe fare invidia a molti?

Il problema è, a parer mio, il seguente:

-Le aziende private, soprattutto in tempo di crisi economica, tirano l'acqua al loro mulino, non pagando chi è disposto a farsi sfruttare o, al limite, pagando poco i membri della propria famiglia o gli amici;
-Gli Enti Pubblici non hanno quattrini e, se possono permettersi di investirli ogni tanto pagando le risorse umane che lavorano all'Assessorato alla Cultura o alle Politiche Giovanili, creano colloqui farlocchi assumendo chi sanno già di voler assumere. E pagandoli poco, perchè le casse sono un po' vuote, ma sticazzi, che non si lamentino i raccomandati.
-Gli eventi non cesseranno certo di essere organizzati, ci sarà sempre un pubblico e ci sarà sempre chi sarà disposto a organizzarli, peccato però che sia la società stessa che non riesce a vedere l' "organizzatore di eventi" come un lavoro vero, serio e professionale.

Veniamo derisi, ci troviamo a dover specificare i dettagli e le caratteristiche del nostro lavoro, ascoltiamo spesso risatine per poi arrivare alla botta finale del "e il tuo vero lavoro invece quale sarebbe?".
Le raccomandazioni ci hanno messo k.o., la crisi economica ci ha uccisi e l'ignoranza e la strafottenza della società ha finito col farci affossare ben bene.
Il fatto è che finchè il lavoro del creativo non verrà riconosciuto come tale e finchè non sarà visto come uno strumento utile allo sviluppo economico e culturale del territorio, continueranno a sfruttarci offrendoci lavori mal(mai)pagati.

Ho sputato sangue per essere production manager e anche io non vengo pagata;anche il mio lavoro viene sfruttato. Ci sono professionisti che vengono sfruttati,non pagati e perculati da datori di lavoro e da enti pubblici.Mi rifiuto di sentirmi dire”ti fai un’esperienza”quando le mie idee vengono prese,assorbite,copiate e usate gratuitamente da chi sulle mie idee ci mangia.

 















1 comment:

  1. Legge della domanda e dell'offerta. Ci son talmente tanti creativi che non ha senso pagarli, a maggior ragione se non esiste un contratto di categoria con dei minimi salariali.
    Il tutto è facilitato dalla presenza di non-contratti e stages di mille mesi permessi dal governo. + Flessibilità = + carote nel sedere.

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