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Tuesday 3 December 2013

L'altra faccia della medaglia

Madre questa mattina mi scrive.
Ultimamente mi scrive spesso mail in cui si assicura che io sia viva (e sobria), che lavori e che senta la mancanza di casa.
Non sono una mammona nè ho mai sentito pesante l'assenza delle mie abitudini e la distanza delle mie persone fino ad ora ma, chissà, sarà il Natale, sarà il freddo, sarà il fritto che ogni sera il mio coinquilino cucina, un po' adesso la mancanza la sento.Mia mamma ha fatto l'albero di Natale, per la prima volta senza di me. Non ho rotto palline (nè palle), non ho snodato le luci attorcigliandomele addosso e imprecando ogni angelo in paradiso perchè sono una cogliona-ma-come-si-fa. Ha fatto il presepe senza di me, senza le mie urla anticlericali e i miei simposi sull'inutilità del presepe in una famiglia che di cattolico c'ha solo il babbo. Adesso stanno aspettando la prima cagata. Sì, quella del gatto. 

Perchè dovete sapere che, come ogni brava "principessa" le mie fedeli bestiole sono del tutto simili a me. Non che io caghi nei presepi, ovvio, ma se fossi un gatto non mi stupirei di scambiare il sacro deserto di farina di mais per una lettiera all'ultima moda. Gialla e soffice, altro che sassini e sabbietta al profumo di lavanda.
Mi manca il mio albero di Natale, così grande e pieno di luci che quando parcheggio la macchina, mi basta alzare il naso per intravederlo dalla porta finestra. E il freddo umido che c'è quando rientro in casa nelle sere di dicembre.
Mi manca il rumore del termosifone a ventola, che a volte la domenica mattina mi sveglia un po', ma fa quel tepore giusto giusto per accoccolarmi con il mio Bizet sotto le coperte.
Il mio gattino, quella palla di pelo arancione che chiacchiera e chiacchiera...
Le mie vecchie abitudini. 
Il bidet. Oh, quanto vorrei poter sciacquarmi il culo con acqua corrente, mettendomi a sedere sulla ceramica anni '80 del mio cesso grande (il bidet di quello piccolo ve lo sconsiglio, è troppo alto!), e qui invece mi tocca sincronizzare le cagate con le docce.E non è un bel godere.
E poi non ho voglia di fare le lavatrici, nè di pensare sempre a cosa farmi da mangiare.
Quando sarò in Italia non farò un tubo, ho deciso. Mi farò appastare e solo appastare, soprattutto dalle nonne, che tanto si preoccupano che io non dimagrisca ancora.
E mi sto perdendo alcune cose.
L'altra faccia della medaglia è che quando sei lontano da casa, non stacchi semplicemente dalle abitudini, è proprio che ti perdi momenti di vita. Ne guadagni altri, spesso di migliori, certo ma... a volte darei oro per essere due secondi a casa.
Per festeggiare un compleanno, per celebrare il giorno in cui la mia amica Azzurra è diventata avvocato a tutti gli effetti superando i due stracazzo di esami di stato.
Avrei voluto essere a casa quando mia nonna è stata male.
Avrei dovuto essere lì con lei e assicurarmi che stesse bene, come lei faceva con me quando ero piccola e come fa adesso che ho 28 anni.
Vorrei essere a casa quando il mio babbo torna da lavoro alle 15, per fargli trovare il pranzo caldo, fatto da me su richiesta (generalmente il "risottino").
Vorrei essere con il mio ragazzo in questo momento, al calduccio, insieme. Vorrei sedermi sulle sue gambe e mettergli le mani nei capelli, arruffarlo un po' e poi tirargli pizzicotti. Di quelli belli rozzi, sai.
E vorrei stare con l'Elisa e la Serena, tirare du bestemmioni e fumare un cicchino insieme, bevendo un birrozzo e tirando giù anche un paio di rutti. 
Le mie serate al femminile.

D'altra parte non potrei desiderare di vivere altrove in questo momento: la mia vita qui è semplicemente un sogno realizzato.

Due settimane e mi faccio coccolare un po'...e non sentirò il puzzo di fritto per 20 giorni XD













4 comments:

  1. E tesoro ti capisco...ci sono pro e contro! :-) Ma bisogna camminare con le proprie gambe! Per il bidet invece non posso dirti niente :-P

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  2. ti adoro...e chi ti molla più. Domani leggo tutto con calma :D

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    1. Grazie grazie grazie!! spero di riuscire a restare qua, spero che il lavoro (di qualsiasi forma) non manchi, ma la vedo dura...

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